Rivendichiamo il diritto di vivere e di cambiare.
La cultura non mangia, ma può essere alimentata: questa è l’idea dietro il progetto Funky Tomato. In un paese come l’Italia, una sorgente inestinguibile di meraviglie enogastronomiche, esistono ancora realtà che producono utilizzando i mezzi di un tempo. Non potremmo immaginare la cucina italiana senza la passata di pomodoro e in molti paesi del Sud Italia, durante l’estate, le strade sono invase dall’odore della salsa fatta in casa. È a questa tradizione che si ispira la mission di Funky Tomato, non una semplice passata di pomodoro ma il prodotto di un modello di filiera innovativo che punta a fare rete utilizzando la cultura.
La ‘cibosofia’ di Funky Tomato
La mission di Funky Tomato promuove un concetto di rete moderno e assolutamente positivo. A volte tendiamo ad associare quest’idea a quello che viviamo online: rete per noi è web, un intreccio di piattaforme che prelevano e analizzano i nostri dati per mero scopo pubblicitario. In questo caso, invece, riscopriamo il significato originario della parola rete, che è quello di connessione. Tutti i partecipanti al progetto collaborano e guardano insieme a uno scopo comune.
Il modello di base è quello di una filiera di produzione partecipata ad alto impatto culturale. Questo vuol dire che la passata di pomodoro non è soltanto un prodotto gastronomico, ma racconta la storia e la tradizione delle aree rurali della nostra penisola e in particolare del Meridione. Ma c’è ancora dell’altro. Consci delle gravi problematiche di chi lavora nel settore, il progetto si pone in un’ottica volta a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e a promuoverne la dignità prima di tutto come persone. Un’economia etica e responsabile, per utilizzare le parole degli stessi fondatori.
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Un progetto multimediale che ha fatto il giro del mondo
Sono moltissime le persone che si sono unite al gruppo originario, tutte provenienti da ambienti culturali diversi e unite dalla stessa visione: creare un prodotto che non sia semplice merce da fruire, ma che racchiuda in sé un tesoro di etica, multiculturalità e valore. Oggi Funky Tomato è un marchio di rilevanza internazionale molto conosciuto nei circuiti di commercio solidale e utilizzato da ristoranti e pizzerie rinomati.
Dal 2018 Funky Tomato è diventato anche una storia multimediale che ha coinvolto scrittori, ricercatori e attivisti. Molti dei partecipanti hanno deciso di raccontare la propria esperienza attraverso video pillole di qualche minuto l’una. Storie personali e autentiche in grado di dimostrare che innovazione e tradizione possono incontrarsi e completarsi l’un l’altra senza problemi quando alla base ci sono saldi principi. Sul sito web ufficiale è possibile consultare la piattaforma editoriale del progetto, una rassegna di contenuti legati alle tematiche del cibo, dell’agricoltura, del lavoro, dell’ambiente, della salute, delle migrazioni e della multiculturalità.
Alimentare la cultura, è questo lo slogan che campeggia bene in vista sulla home page del gruppo. Uno slogan da interpretare, mai come in questo caso, in senso letterale.
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