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Un mondo sospeso tra sogno e natura: l’arte di Supinatra

maria luneva supinatra art
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Pochi luoghi, nell’immaginario comune, sono maestosi e inaccessibili come la Russia: le sconfinate pianure interne che ignorano i confini continentali, i suoi inverni in grado di riscrivere gli esiti di guerre, quell’aria di austerità e splendore che ne avvolge tutte le meraviglie, siano esse naturali o opera dell’uomo.

Ed è proprio di incanto che vorrei parlarvi oggi, attraverso la visione di una giovanissima artista nata e cresciuta proprio nella città che della Russia è il cuore: Maria Luneva, in arte Supinatra, che dai sobborghi di Mosca è approdata sulle pagine delle più influenti riviste di moda e lifestyle.

Nelle sue fotografie, autoritratti dove la figura umana incontra la natura, foglie e petali si sovrappongono alla pelle replicandone le venuzze con le proprie sfumature, la schiena si colora di petali disposti come tatuaggi, mentre le orecchie si adornano di ali trasparenti rubate a ignari insettini o si corazzano di spine.

​La necessità di seguire il cuore in un mondo che cerca solo stabilità economica

maria luneva supinatra

Crescere in Russia può non essere facile per chi ha un animo da sognatore. Se si indaga nella formazione della Luneva, si scopre che il suo percorso accademico ha poco da spartire con il suo lavoro da fotografa: gli studi in un’università di design con specializzazione in ambito automotive sono, per sua stessa ammissione, una decisione effettuata non per desiderio, ma per zittire le pressioni esterne di chi non considerava la carriera artistica una valida scelta professionale.

Tuttavia, come spesso accade, a volte è necessario prendere la strada sbagliata per trovare la motivazione necessaria a seguire le proprie reali inclinazioni. E in questo caso ne è davvero valsa la pena: è bastato poco più di un anno perché Maria Luneva reclamasse di diritto un posto tra i più originali fotografi contemporanei.

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​L’arte di Supinatra, tra performance e mortalità

supinatra art

Molte riviste hanno, con giusta ragione, definito l’arte di Supinatra come l’incontro tra fotografia, makeup, scultura e performance.

In ogni ritratto o particolare è evidente una visione nata soprattutto dall’intuizione: i surreali accostamenti tra elementi di natura morta e dettagli di viso e mani sono l’emanazione di una mente incantata che trova la bellezza in dettagli all’apparenza di poco conto.

La stessa Luneva si definisce, sui suoi profili social, un’amante e un’assassina di fiori, ed è in quest’ottica che i suoi lavori sono accostabili alla performance. I petali, gli steli, ogni elemento utilizzato è, per sua natura, condannato a sfiorire, e questa dimensione temporanea delle creazioni – immortalate in fotografia soltanto sotto alcune angolazioni, con altri punti di vista destinati irrimediabilmente a perdersi – è una delle forze motrici della creatività di questa artista.

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​Supinatra e la capacità di meravigliarsi

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Ciò che Supinatra cerca è soprattutto la meraviglia delle piccole cose, e la ritrova in tutto ciò che la appassionava in infanzia: piante, natura, piccoli animali cui dedica un’attenzione certosina.

Il risultato è che i suoi lavori sono ispirati da una natura eclettica, visionaria e giocosa, ma sempre dai toni freddi come quelli della sua Russia natale. Gli accostamenti sono ricerca di bellezza e ironia, di stimoli e di un’infanzia che perdura anche quando – così ci insegnano – raggiungiamo un’età matura fatta soprattutto di rassegnazione e nostalgia.

In questo, l’arte di Supinatra è potente e a volte provocatoria – sebbene la stessa Luneva sottolinei di non andare in cerca di contestazioni ma solo di bellezza e armonia – perché reclama a gran voce la necessità di non perdersi nel grigio, sia esso quello della vita o della metropoli, ma di continuare a meravigliarsi, poiché nella meraviglia risiede la capacità di creare.

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