Forza e delicatezza, resistenza e fragilità: nella vita, come nell’arte, ci vuole soprattutto equilibrio, ed è questo che traspare dai lavori di Susanna Bauer, artista tedesca nota per le sue composizioni create con foglie secche e fili di cotone. Un lavoro di tensione il cui scopo, a detta della stessa Bauer, è creare un intimo dialogo con la natura e tessere un rapporto nuovo tra noi e l’ambiente intorno.
Un po’ scultura, un po’ crochet, le sue creazioni sono l’espressione più autentica della capacità di leggere nuove storie laddove in molti avrebbero trovato soltanto la parola fine.
Susanna Bauer, i boschi come fonte di ispirazione
C’è chi l’ha definita una poetessa nei boschi, e non potrebbe esserci paragone migliore. La stessa artista ha dichiarato che le escursioni tra gli alberi sono fondamentali per il suo processo creativo: osservando la natura intorno a sé, ne coglie i suggerimenti, sceglie le foglie più adatte e si lascia guidare dal momento in cerca di nuove idee. Quello che contraddistingue la sua visione, infatti, è la scoperta di un possibile che trascende i limiti del reale, la ricerca di un cosa potrebbe essere più che l’osservazione del presente.
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La dedizione certosina del ricamo e dell’uncinetto
Susanna Bauer incarna una serie di dicotomie di fondo.
In primo luogo, nei suoi lavori possiamo vedere all’opera l’immaginazione di un bambino e la pazienza di una nonna. Perché poi la fantasia da sola non basta: sono necessarie tecnica, dedizione e competenza se si vuole trasformare l’immaginato in qualcosa di tangibile. E lavorare all’uncinetto su foglie secche è un’operazione complessa e delicata. Un po’ come sferruzzare con la fragilità stessa della vita, percorrendone i sentieri ma sempre in punta in piedi, ché una falcata troppo precipitosa potrebbe creparne irrimediabilmente la struttura.
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Giochi di equilibrio nei lavori di Susanna Bauer
In secondo luogo, come detto in apertura, c’è un onnipresente equilibrio tra forza e fragilità. Alla fine della lavorazione, infatti, le foglie appaiono inaspettatamente naturali nella loro ritrovata stabilità. È così che una luna composta di delicate spirali di cotone compare al centro di una foglia di magnolia, che due foglie si regalano a vicenda un pezzo di sé. Così i bordi si fanno porta e corridoio, oppure trascendono la loro piattezza naturale e rinascono come oggetti tridimensionali sulla punta di un ramo, con gli spigoli sapientemente ricamati di un filo bianco.
Nessuna cucitura sembra rompere l’integrità della foglia, come se la natura stessa si fosse divertita a sperimentare nuove forme e a giocare con le trame create da bordi e venature.
Insomma, un lavoro in grado di donare un lirismo quasi commovente a un elemento che è inevitabilmente destinato a perdersi, un ultimo momento di poesia in grado di incarnare la tensione perfetta di chi è in grado di vedere il bello anche nel momento più fragile di questa esistenza.
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