Poco meno di ventotto anni, una collezione di successi mondiali in ambito sportivo – ultimo della lista un oro alle olimpiadi di Tokyo lo scorso anno – nonché una vita da attivista per la causa LGBTQ: quella di Tom Daley è una storia destinata a essere ricordata a lungo. Il giovane atleta britannico, infatti, è sempre più in prima linea quando si tratta di imprese sportive, impegno sociale e… la pratica di hobby inaspettati.
Tom Daley e i grandi risultati sportivi
Classe 1994, Thomas Daley si avvicina al mondo dello sport agonistico da giovanissimo: inizia ad allenarsi nei tuffi a soli 7 anni e a 13 vince il suo primo campionato, i XVI Giochi del Commonwealth di Kuala Lumpur. Da allora comincia a collezionare successi a livello europeo e mondiale, facendosi ricordare soprattutto per i risultati nel tuffo sincronizzato, disciplina che, come dicevo in apertura, gli ha fruttato anche un oro olimpico.
Tuttavia, definirlo un semplice tuffatore sarebbe riduttivo: Daley, infatti, si è fatto spesso notare per le sue imprese atletiche a tutto tondo, molte delle quali portate avanti allo scopo di fare sensibilizzazione su argomenti di grande valore sociale, come la lotta all’emarginazione e al bullismo.
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Il sogno di una società senza più discriminazioni
È proprio quando si imbarca in imprese del genere che l’animo di Daley riesce a risplendere in tutti i suoi colori, quando la disciplina e la tenacia dello sportivo incontrano la motivazione di chi vuole lasciare il mondo un po’ meglio di come lo ha trovato. Il giovanissimo Tom Daley, infatti, non ha avuto un’infanzia dorata: i riflettori puntati sulla sua vita sin da piccolo lo hanno isolato dai coetanei e costretto a nascondere a lungo la sua omosessualità per timore di essere deriso o emarginato.
A tal proposito, Daley è ormai considerato un’icona della community LGBTQ, realtà della quale è fiero di portare la bandiera. Proprio in occasione delle Olimpiadi di Tokyo, si è dichiarato “incredibilmente orgoglioso di poter dire che sono gay e che sono un campione olimpico”. Una tappa raggiunta con grande fatica dal punto di vista emotivo: ha fatto il suo coming out a 19 anni, un momento che egli stesso ha definito liberatorio ma che, se non ci fosse stato lo spettro della fama a ingigantire ogni aspetto del suo vissuto, sarebbe probabilmente arrivato molto prima.
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Il Red Nose Day 2022: un’impresa oltre i limiti per un mondo senza più poveri
È ancora dedicata a una causa sociale la sua ultima impresa, quella che egli stesso ha definito la più dura della sua vita: un percorso di 290 miglia – 465 km circa – da coprire tra nuoto, bicicletta, corsa e canoa in occasione del Red Nose Day, la celebre iniziativa benefica di Comic Relief per contrastare la povertà infantile nel mondo. Quattro giorni di performance durissima: pedalare tra sentieri di montagna sconnessi e nuotare nelle acque gelide di febbraio richiede molta più disciplina di quella, già di per sé notevole, alla quale Daley era abituato.
Un itinerario che ha un significato preciso, una vera e propria storia raccontata attraverso lo sport: dal Queen Elizabeth Olympic Park di Stratford, Daley ha toccato i luoghi degli eventi più importanti della sua vita fino all’arrivo nella sua Plymouth natale. Una storia a ritroso, perché a volte non c’è modo più efficace di celebrare un traguardo che ripercorrere i propri passi.
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Dietro le quinte di Tom Daley: la passione per l’uncinetto e i ferri da maglia
Quando si vive sotto i riflettori sin da giovanissimi, diventa difficile separare il personaggio pubblico dall’uomo, proteggere quell’intimità che definisce i confini di ciò che è famiglia da ciò che è comunità. Uomo, atleta, personaggio di spicco LGBTQ, marito, padre e artista della maglia, Daley ha seguito un percorso impegnativo per diventare ciò che conosciamo ora: una persona che si racconta spesso e volentieri attraverso i social e non nasconde più al mondo i suoi legami e le sue passioni. Proprio a proposito di queste ultime, torniamo a parlare di Tokyo 2021, dove l’atleta si è fatto notare per la sua abitudine di sferruzzare a borda piscina ancor più che per il risultato sportivo.
A onor del vero, l’amore di Daley per la maglia non è affatto una novità: l’atleta gestisce da tempo un profilo Instagram dedicato ai suoi lavori, Made with love by Tom Daley, sul quale condivide le sue creazioni ai ferri e all’uncinetto approfittandone per fare ancora una volta sensibilizzazione sull’importanza di una società inclusiva.
E, se a Tokyo si trattava di un’attività attraverso la quale rilassarsi prima delle gare, una volta sceso dalla piattaforma l’uncinetto e la maglia diventano un lavoro al quale il giovane tuffatore si dedica con instancabile entusiasmo. E, a giudicare dalle reazioni del web, il mondo apprezza e supporta.
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